Consiglio Europeo spaccato su Israele. Sì alla proroga per le sanzioni alla Russia
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Superando i timori che l’Ungheria potesse lasciar scadere le misure perchè contraria a nuove sanzioni, l’accordo tra i 27 dell’Ue si è concretizzato al Consiglio di ieri su nuove azioni di pressione alla Russia, che resteranno in vigore fino all’inizio del 2026, dunque per altri 6 mesi. Tra i provvedimenti approvati, anche il congelamento di oltre 200 milioni di euro di attività della banca centrale di Mosca.
L’Ucraina e l’Ue
Questione rimasta in sospeso, l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Nelle conclusioni, il Consiglio ha invitato "gli Stati membri a intensificare gli sforzi per rispondere alle esigenze militari e di difesa di Kiev”. E "ribadisce il proprio impegno, anche nel quadro del percorso di adesione, a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione del Paese", guardando a questo proposito "con interesse" alla Conferenza sulla ricostruzione che si terrà a Roma "il 10 e 11 luglio" prossimi.
Consiglio europeo spaccato su Israele
A restare senza un accordo, invece, è il grande capitolo delle misure contro Israele per l’offensiva su Gaza. Le conclusioni del Consiglio vedono solo un invito "a continuare la discussione sul seguito da dare al dossier sulle violazioni ai diritti umani perpetrate sulla Striscia e in Cisgiordania”. La proposta del premier spagnolo Sanchez di sospensione immediata dell’associazione con Israele, accusato dal leader spagnolo di genocidio, cade nel vuoto per mancanza del consenso necessario fra i 26, con la contrarietà di alcuni Paesi, fra cui Italia e Germania. Per quest’ultima, la misura sarebbe “controproducente”. Tuttavia, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha tenuto a sottolineare la condivisione in sede di Consiglio della preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia e la discussione "in modo molto intenso su diverse possibilità di intervento, anche in collaborazione con gli Stati Uniti, per cercare di promuovere un cessate il fuoco nella striscia di Gaza". Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha incaricato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, di "proporre possibili misure" al prossimo Consiglio Affari Esteri di luglio.
Tregua a Gaza e sblocco degli aiuti
I 27 hanno, comunque, ribadito la richiesta del "cessate il fuoco immediato nella Striscia" e del rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che porti alla fine permanente delle ostilità, deplorando “la terribile situazione umanitaria a Gaza, dove il numero di vittime civili e i livelli di fame è inaccettabile”. Dal Consiglio Ue anche l’invito a Israele a revocare completamente il blocco contro Gaza. Kallas, viene indicato, "tenterà l'ennesima manovra di pressione sulle autorità israeliane per vedere di ottenere dei risultati, usando come pungolo proprio la discussione sulla revisione, giudicata di per sé "uno strumento di leva".
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